Ero convinto di mangiare sano, invece ho scoperto che credevo a due falsi miti sul cibo

Molte scelte alimentari sembrano corrette, ma non sempre corrispondono a ciò che è davvero salutare: leggere per credere.

Oggi si parla di nutrizione ovunque: in televisione, sui social, nelle conversazioni quotidiane. L’idea diffusa è che, poiché tutti mangiano ogni giorno, tutti abbiano le competenze per giudicare ciò che è sano o meno. In realtà, non è così semplice. La crescente disponibilità di informazioni è senza dubbio positiva, ma porta con sé un problema altrettanto rilevante: la disinformazione.

pasta peperoncino
Ero convinto di mangiare sano, invece ho scoperto che credevo a due falsi miti sul cibo. (Montecarloristorante.it)

È quanto sottolinea il nutrizionista spagnolo José Maria Tallon, autore del libro Sabemos comer? Estratégias para o mundo atual, in un articolo pubblicato su Notícias ao Minuto. Secondo l’esperto, molte persone, pur con le migliori intenzioni, finiscono per credere a falsi miti sull’alimentazione. E due di questi sono particolarmente diffusi.

Due miti da sfatare sul “mangiar sano”

Il primo mito da sfatare riguarda i prodotti biologici. L’etichetta “bio” è spesso percepita come sinonimo di salute. È vero che questi alimenti provengono da coltivazioni senza pesticidi e allevamenti privi di ormoni o antibiotici, con benefici anche per l’ambiente. Tuttavia, biologico non significa necessariamente salutare dal punto di vista nutrizionale. È possibile, ad esempio, trovare dolci biologici ricchi di zuccheri o carni grasse certificate bio. La qualità degli ingredienti di partenza è migliore, ma il contenuto di zuccheri e grassi saturi resta identico. Una torta biologica resta comunque una torta, con i relativi effetti sul benessere.

piatto cibo
Due miti da sfatare sul “mangiar sano”. (Montecarloristorante.it)

Il secondo mito riguarda i prodotti “diet” e “light”. Le etichette inducono spesso a pensare a cibi ipocalorici e innocui, ma la realtà è più complessa. La dicitura “diet” indica semplicemente l’assenza di un nutriente specifico, come lo zucchero. Questo però non impedisce la presenza di grassi saturi, talvolta in quantità persino superiori a un prodotto convenzionale. “Light”, invece, significa una riduzione minima del 25% di un nutriente: un biscotto light potrebbe avere meno zuccheri, ma più grassi di quello tradizionale. Sono alimenti che possono trovare spazio in un regime equilibrato, ma solo se si leggono attentamente ingredienti e valori nutrizionali, senza fermarsi al messaggio pubblicitario.

Tallon ricorda anche che neppure le diete “di tendenza” – senza glutine, senza lattosio, vegetariane – sono automaticamente sinonimo di salute. Tutto dipende dalla varietà e dalla qualità complessiva degli alimenti scelti, oltre che dal bilancio tra energia introdotta ed energia consumata. Mangiare più del necessario, anche se si tratta di prodotti “alternativi”, non apporta benefici.

La vera alimentazione equilibrata, dunque, non si basa su etichette accattivanti, ma su principi chiari: incrementare il consumo di frutta e verdura, ridurre i cibi ultra-processati e mantenere un bilancio energetico positivo per l’organismo. La conclusione è che non sempre ciò che appare salutare lo è davvero. Imparare a leggere con attenzione le etichette e affidarsi a fonti scientifiche, invece che a mode o slogan, permette di fare scelte più consapevoli e di proteggere realmente la propria salute.

Gestione cookie